LAYLA AND OTHER ASSORTED LOVE SONGS non è solo un album che ha segnato la storia del rock. È un caleidoscopio che riflette una serie di immagini uniche, direttrici umane e artistiche che convergono in questo capolavoro del 1970 per poi divergere e talora infrangersi subito dopo. Gli incontri, le collaborazioni, i destini incrociati che lo coinvolgono non riguardano solo i componenti della band che l’ha registrato, i Derek and the Dominos, ma anche artisti come Jimi Hendrix, George Harrison e sua moglie Pattie, Duane Allman, Dr. John, Delaney Bramlett… Con ognuno di loro Eric Clapton, la figura centrale, intrattiene rapporti non solo legati al mondo della musica, ma anche personali, di profonda amicizia o passione.
Il libro ricostruisce gli incroci esistenziali attraverso cui ognuno dei quattordici brani dell’album trova la propria ragion d’essere. Lo fa attraverso un espediente narrativo, facendo uscire il racconto dalla viva voce della stessa Leyla, una misteriosa figura femminile prossima ai cinquant’anni che, in una sorta di conversazione onirica, ripercorre le tappe della sua “incarnazione” in questo album. Nel racconto le varie storie formano diversi cerchi concentrici e trovano precisi incastri e chiusure. Al centro, la scoperta dell’amore impossibile di Slowhand per la moglie dell’amico George, la miccia creativa che porterà alla composizione di molte canzoni del disco. Un intero capitolo è dedicato al commento dei singoli brani, corredato dalle corrispondenze letterarie ed emozionali con il poema Leyla e Majnun dello scrittore persiano Nezami, a dimostrazione del dialogo profondo e sorprendente tra le due opere, quella poetica e quella rock, molto distanti nel tempo ma accomunate da elementi di straordinaria affinità.
Alberto Rezzi
Redattore, editor e traduttore, è da anni appassionato del percorso umano e artistico di Slowhand. Su di lui ha scritto La filosofia di Eric Clapton. Il blues come sapere dell’anima (Mimesis, 2018).
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Alberto Rezzi – Clapton e Layla. Un album, una storia, un poema d’amore rock
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Prefazione di Maurizio Solieri
LAYLA AND OTHER ASSORTED LOVE SONGS non è solo un album che ha segnato la storia del rock. È un caleidoscopio che riflette una serie di immagini uniche, direttrici umane e artistiche che convergono in questo capolavoro del 1970 per poi divergere e talora infrangersi subito dopo. Gli incontri, le collaborazioni, i destini incrociati che lo coinvolgono non riguardano solo i componenti della band che l’ha registrato, i Derek and the Dominos, ma anche artisti come Jimi Hendrix, George Harrison e sua moglie Pattie, Duane Allman, Dr. John, Delaney Bramlett… Con ognuno di loro Eric Clapton, la figura centrale, intrattiene rapporti non solo legati al mondo della musica, ma anche personali, di profonda amicizia o passione.
Il libro ricostruisce gli incroci esistenziali attraverso cui ognuno dei quattordici brani dell’album trova la propria ragion d’essere. Lo fa attraverso un espediente narrativo, facendo uscire il racconto dalla viva voce della stessa Leyla, una misteriosa figura femminile prossima ai cinquant’anni che, in una sorta di conversazione onirica, ripercorre le tappe della sua “incarnazione” in questo album. Nel racconto le varie storie formano diversi cerchi concentrici e trovano precisi incastri e chiusure. Al centro, la scoperta dell’amore impossibile di Slowhand per la moglie dell’amico George, la miccia creativa che porterà alla composizione di molte canzoni del disco. Un intero capitolo è dedicato al commento dei singoli brani, corredato dalle corrispondenze letterarie ed emozionali con il poema Leyla e Majnun dello scrittore persiano Nezami, a dimostrazione del dialogo profondo e sorprendente tra le due opere, quella poetica e quella rock, molto distanti nel tempo ma accomunate da elementi di straordinaria affinità.
Alberto Rezzi
Redattore, editor e traduttore, è da anni appassionato del percorso umano e artistico di Slowhand. Su di lui ha scritto La filosofia di Eric Clapton. Il blues come sapere dell’anima (Mimesis, 2018).